Perché dovremmo smettere di dire “Grazie ChatGPT”: un piccolo gesto per un grande impatto ambientale
Siamo abituati a chiudere le conversazioni con un “grazie”, una forma di educazione universale, che applichiamo anche quando parliamo con un’intelligenza artificiale come ChatGPT. Ma fermiamoci un attimo a riflettere: quel semplice ringraziamento digitale ha davvero senso? E, soprattutto, ha un costo invisibile?
Ogni volta che inviamo un messaggio a ChatGPT – anche solo una parola o un punto – inneschiamo un processo computazionale distribuito su diversi server dislocati nel mondo. Questi server, per rispondere alla nostra richiesta, devono attivare una serie di meccanismi complessi che consumano energia.
Una tastiera, una lampadina
Per dare un’idea concreta: un singolo invio da tastiera verso un sistema di intelligenza artificiale può equivalere, in termini di consumo, all’accensione di una lampadina LED da 35 watt per circa 10 secondi. Ora, pensate a quante volte, ogni giorno, milioni di utenti in tutto il mondo scrivono “Grazie ChatGPT” o inviano messaggi superflui. Se tutti ringraziassimo l’IA per ogni risposta ricevuta, potremmo letteralmente “illuminare il pianeta” per alcuni secondi. Bello come immagine, devastante se consideriamo la quantità di energia necessaria per farlo.
Dietro l’algoritmo, una realtà energivora
Non tutti i server che alimentano sistemi come ChatGPT sono alimentati da fonti rinnovabili. Alcuni data center utilizzano energia solare o eolica, ma la stragrande maggioranza è ancora legata all’elettricità prodotta da combustibili fossili. Ciò significa che ogni messaggio in più, ogni richiesta non necessaria, contribuisce – seppur in piccolissima parte – all’emissione di CO₂ nell’atmosfera.
Un nuovo galateo digitale
Non si tratta di demonizzare l’uso dell’IA, ma di imparare un nuovo stile comunicativo più consapevole. Se davvero vogliamo ringraziare ChatGPT, facciamolo usando meno energia: magari chiudendo la conversazione con un pensiero utile, condividendo ciò che abbiamo imparato o semplicemente… chiudendo la finestra del browser.
L’educazione è importante, certo. Ma oggi la cortesia digitale può assumere nuove forme: tra queste, anche il rispetto per l’ambiente.
Quindi no, non è scortese non ringraziare. È solo sostenibile.